PATOLOGIE OCULARI DEI NOSTRI ANIMALI

CATARATTA

Si parla di cataratta per indicare qualsiasi opacità, anche piccola, del “cristallino”, cioè quella lente che è posizionata dietro l’iride e permette la messa a fuoco delle immagini sulla retina. La cataratta è una patologia comune, pur con delle differenze, ad umani e animali domestici. La sua insorgenza può compromettere in modo più o meno grave la vista del paziente affetto, per questo è opportuno consultare un veterinario specialista in oculistica per accertarne la natura e quindi valutare se è trattabile.

Per prolasso si intende la condizione per cui la ghiandola lacrimale, che come abbiamo detto alloggia nella terza palpebra in posizione non visibile, se infiammata, in soggetti predisposti ad una lassità delle strutture che la contengono o per una particolare conformazione del cranio, può abbandonare la sua sede ed essere visibile ad occhio nudo, tra margine libero della terza palpebra e superficie oculare, apparendo come una massa rossa.

CHERRY EYE

Con il termine “cisti dermoide” si intende un’anomalia congenita benigna dell’occhio che si può riscontrare in animali giovani (soprattutto cani, raramente nel gatto) principalmente a livello del canto laterale di congiuntiva e limbo; qualche volta l’anomalia arriva ad interessare porzioni di cornea più o meno estese (dermoide congiuntivo-corneale) e più raramente può interessare la terza palpebra o le palpebre in generale. Il dermoide può presentarsi bilateralmente (tutti e due gli occhi)..

CISTI DERMOIDE

Per glaucoma si intende qualsiasi condizione dell’occhio in cui si registra un aumento della pressione endoculare (IOP) tale da provocare danni irreversibili a retina e nervo ottico con conseguente cecità

GLAUCOMA

È il tumore intraoculare più diffuso nel gatto. Origina dalla faccia anteriore dell’iride e può progredire fino a coinvolgere l’angolo irido-corneale (responsabile della filtrazione dell’umore acqueo) inducendo un glaucoma cronico secondario.

MELANOMA DIFFUSO IRIDEO

La Sindrome di Horner è una malattia neuro-oftalmologica che, nella maggior parte dei casi, ha un’origine idiopatica, cioè non conosciuta, e una remissione spontanea, cioè non richiede alcuna terapia. Solo in casi percentualmente di incidenza inferiore, si dovranno escludere patologie dell’orecchio interno/cranio o del torace (essendo coinvolto il nervo vago), di natura infiammatoria/traumatica o metabolica (come in alcuni casi di ipotiroidismo).

SINDROME DI HORNER

Con l’avanzamento dell’età un altro processo di invecchiamento dell’occhio che possiamo incontrare è l’atrofia iridea, ovvero l’assottigliamento del muscolo nello spessore dell’iride.
Come l’atrofia iridea avanza, il bordo centrale dell’iride (la pupilla) può cambiare forma e da perfettamente circolare assumere un aspetto frastagliato, quasi tarlato oppure deformato. In alcuni animali colpiti da questa condizione la pupilla lentamente diventa anche più dilatata e meno capace di costringersi quando l’occhio viene esposto alla luce.

ATROFIA IRIDEA

Un altro processo involutivo legato all’invecchiamento che può colpire l’occhio dei nostri animali è l’atrofia retinica senile, condizione che può avere conseguenze sulla visione.
In alcuni soggetti la condizione arriva a compromettere anche la visione diurna. L’atrofia retinica senile va differenziata da altre patologie che possono esitare in una cecità permanente. Fortunatamente l’atrofia retinica non è dolorosa e può essere contrastata con l’utilizzo di integratori che rallentano i processi involutivi degli strati retinici.

ATROFIA RETINICA

Si parla di occhio secco quando la produzione di lacrime è quantitativamente o qualitativamente insufficiente. La condizione è conosciuta con il nome di cheratocongiuntivite secca (KCS), piuttosto frequente nel cane, soprattutto in alcune razze come Cocker Spaniel e Americano, West Highland White Terrier, Bulldog Inglese, Yorkshire Terrier, Pechinese, Shih Tzu, Jack Russel Terrier. Nel gatto la patologia è rara e in genere le manifestazioni cliniche sono meno gravi.

CHERATOCONGIUNTIVITE SECCA

È una malattia della cornea caratterizzata da un progressivo deposito di un pigmento brunastro (melanina) come risposta ad uno stimolo irritativo che normalmente è di tipo meccanico ed è principalmente rappresentato da anomalie delle palpebre come entropion, distichiasi, trichiasi e ciglia ectopiche.

CHERATITE PIGMENTARIA

Con il termine entropion si intende quella condizione anatomica o non in cui il bordo palpebrale, tutto o una sua parte, è rivolto all’indentro verso la superficie corneale. Ciò comporta che con l’ammiccamento e la chiusura delle palpebre ci sia un continuo sfregamento sulla cornea, che risponde allo stimolo irritativo con cheratiti, pigmentazioni corneali fino ad ulcere più o meno gravi a seconda dell’estensione di palpebra coinvolta nel problema. Il quadro visibile al proprietario è quello di un “occhio rosso e bagnato” per i casi meno gravi fino ad arrivare ad un occhio “semichiuso” oltre che rosso per quelli più gravi.

ENTROPION

Con il termine cisti iridee si intendono delle formazioni sferiche (dall’aspetto simile a palline) di colore scuro (marrone o grigio brunastro) che si possono notare, più o meno improvvisamente, nella camera anteriore (davanti all’iride) dei nostri animali.
Possono essere singole o multiple, di dimensioni variabili, e possono risultare mobili durante i movimenti normali oculari.

CISTI IRIDEE

Il sequestro corneale (nigrum, mummificazione corneale, black spot, cheratite cronica ulcerativa) è un’affezione oftalmica che si verifica nel gatto e nel cavallo.
Clinicamente è di facile riconoscimento, in quanto appare come una lesione brunastra localizzata sulla cornea in sede centrale o paracentrale, di forma più o meno circolare o ellissoidale, circondata da un alone giallo-ambrato con neovascolarizzazione periferica e presenza di edema corneale.

NIGRUM CORNEALE

Il cambiamento dell’occhio più comune legato all’età è la nucleosclerosi (detta anche sclerosi lenticolare). Si tratta di un graduale impacchettamento e indurimento delle fibre che compongono il cristallino (anche chiamato lente). Le sue fibre crescono come gli anelli di un albero in modo concentrico e nella parte centrale (il nucleo) diventano molto dense con l’età, conferendo alla lente una consistenza meno elastica che la rende meno capace di “accomodare”, cioè modificare il suo diametro per regolare il fuoco della visione.

NUCLEOSCLEROSI

Si tratta di un’anomalia congenita, ovvero un difetto di riassorbimento di vasi embrionali dell’iride durante gli ultimi giorni di gestazione e le prime settimane di vita, per cui permangono dei filamenti di tessuto irideo che mantengono contatti o con la lente o con la cornea causando opacità corneali. Sono piuttosto frequenti, nel cane più che nel gatto.

MEMBRANA PUPILLARE PERSISTENTE PPM

Con questo termine (dal greco: “caduta in avanti”) in oftalmologia veterinaria si indica la dislocazione completa del globo oculare al di fuori dell’orbita e ne intende il prolasso o lussazione del globo stesso. È un evento che si verifica all’improvviso in seguito a un trauma a livello della testa dell’animale.

PROPTOSI

DISTACCO RETINICO

Il distacco della retina è una condizione patologica per la quale avviene la separazione totale o parziale tra retina neurosensoriale ed epitelio retinico pigmentato (RPE).

Il distacco retinico nel cane e nel gatto può avvenire a seguito di: traumi, patologie infiammatorie/infettive, patologie metaboliche, patologie immunomediate, neoplasie o ipertensione sistemica.

La lussazione della lente è una condizione patologica che si verifica nel cane, nel gatto e anche nel coniglio quando la lente, detta anche cristallino, si sposta della parte anteriore (lussazione anteriore) o nella parte posteriore (lussazione posteriore) a causa della rottura dei legamenti che ne garantiscono la corretta posizione nell'occhio.

LUSSAZIONE DELLA LENTE

LUSSAZIONE DELLA LENTE